Numerose volte San Francesco toccò la terra di Rieti. La prima volta che vi giunse fu con molta probabilità nel 1209. Seguì un lungo soggiorno nel 1223 e un altro dall’autunno 1225 all’aprile 1226.

Il primo Presepio della Cristianità, la Regola definitiva dell’Ordine e, probabilmente, il Cantico delle Creature, sono i tre gesti che San Francesco donò alla Valle Reatina e che la Valle Reatina conserva come uno scrigno.

Francesco ha voluto esprimere il suo amore per questa terra semplice donandole anche un gran numero di miracoli e di episodi. Sono episodi a volte lirici, a volte solenni in cui riconosciamo sempre il timbro più profondo del grande santo dell’umanità.

Rieti e la sua valle furono per Francesco una patria d’elezione, Francesco divenne reatino, amò appassionatamente la natura di questa terra, lo testimonia l’episodio del Faggio di San Francesco presso Rivodutri, quello dell’attraversamento dell’antico lago della Valle, e il Cantico delle Creature.

Amò l’umiltà degli eremi della Valle Santa, come amò la povertà e la semplicità della sua gente: Angelo Tancredi, amico fraterno e guardiano personale di San Francesco, Giovanni Velita signore di Greccio, la cieca povera di Machilone (oggi Posta) e il suo medico. In questo breve elenco è racchiuso il legame intimo che unì i reatini al Poverello.

San Francesco, il Santo patrono dell’ecologia, amò le creature che incontrò e protesse nella valle: lupi, buoi, leprotti, uccelli e pesci.