La Valle Santa offre importanti testimonianze degli insediamenti umani nelle ere preistoriche, come il cosiddetto Ripostiglio di Contigliano nel quale sono stati rinvenuti bronzi di origine cipriota ed egea. Allora l’intera valle era occupata da un enorme lago: il Lago Velino.

Scarse sono le notizie archeologiche per le epoche successive, anche se gli scavi compiuti nella città di Rieti (Piazza San Rufo) parlano di un insediamento risalente al IV sec. a.C. La valle fu conquistata dal console romano Marco Curio Dentato nel 290 a. C., dando inizio alla grandiosa opera di bonifica della valle.

Il Cristianesimo si diffuse precocemente e portò alla nascita della Diocesi di Rieti tra V e VI secolo. La valle fu occupata nel 570 d. C. dai Longobardi ed entrò a far parte del Ducato di Spoleto. Alla fine del IX sec. il territorio reatino subì l’incursione dei Saraceni che saccheggiarono le Abbazie di Farfa e San Salvatore Maggiore, ed infine penetrarono a Rieti.

La lunga lotta tra Impero e Chiesa vide la valle schierarsi prima con l’uno, poi con l’altra. Con l’ascesa della dinastia imperiale degli Ottoni, Rieti e il territorio si misero sotto l’influenza dell’Impero. Nel 1149 la città e i dintorni furono invasi e incendiati dai Normanni. Durante il XII sec. il territorio si avvicinò definitivamente al papato e Rieti si diede istituzioni comunali sotto la protezione di papa Innocenzo III.

Il Duecento fu un secolo di grande vivacità. Gli Ordini Mendicanti (Francescani, Domenicani, Agostiniani) si stanziarono a Rieti e nei dintorni, divenendo un polo di sviluppo culturale e sociale.

La morte nera, la tremenda peste del 1348, procurò anche a Rieti tante vittime. Tra la seconda metà del Trecento e la prima metà del XV assurse al potere la famiglia degli Alfani, che governò Rieti sotto la sua signoria. Alla metà del XV sec. la valle entrò stabilmente nell’orbita di governo dello Stato Pontificio, tranne alcune propaggini del Regno di Napoli come il borgo di Cantalice. La Diocesi di Rieti insisteva, quindi, per una parte sul territorio dello Stato Pontificio e per l’altra nel Regno di Napoli. Una diocesi importante che nel XVII e XVIII sec. contava, oltre le chiese parrocchiali, ben 243 tra chiese e oratori.

In età moderna, sotto la direzione dell’autorità papale, la Valle Santa fu ancora impegnata nell’opera di bonifica. Il Sangallo tentò con poco successo nel 1545 – 1546. Sul finire del secolo ebbe miglior esito il tentativo di Giovanni Fontana che rese disponibile per la coltivazione gran parte della piana reatina.

Dal 1809 al 1814 la Valle Santa, con tutto il Lazio, fu annessa all’Impero di Napoleone Bonaparte. Nel 1816, riannessa allo stato pontificio, ebbe come capoluogo Rieti. Con il Regno d’Italia la valle fu unita all’Umbria, da cui fu divisa nel 1923 per essere annessa alla Provincia di Roma. Nel 1927 nacque la Provincia di Rieti.