La presenza di San Francesco nella Valle Santa ha toccato profondamente tutta l’arte reatina, lasciando un segno profondo nell’architettura e nella pittura.
Scopri, attraverso alcuni importanti dipinti, la centralità della figura di Francesco nelle espressioni artistiche reatine.
Gli Affreschi dell’abside della chiesa di San Francesco a Rieti
Agli esordi del Trecento a Rieti si verifica uno straordinario fenomeno. A pochi anni dalla chiusura del cantiere di Giotto nella Basilica Superiore di Assisi un anonimo pittore, di grande valore, ripropone l’intero ciclo giottesco sulle pareti dell’abside della chiesa di San Francesco a Rieti. Di questa straordinaria impresa ad oggi sono riemersi dall’intonaco dell’abside sei scene: il Sogno d’Innocenzo III, il Presepe di Greccio, la Visione del carro di fuoco, la Visione dei troni, la Guarigione del malato di Lerida, la Liberazione dell’eretico Pietro dal Carcere.
Con questa “copia” la committenza francescana ha sancito il legame speciale tra Assisi e Rieti , le due patrie di San Francesco.
Trittico di Zanino di Pietro
Il Museo Civico di Rieti conserva un dipinto su tavola di grande interesse, che raffigura al centro una convulsa Crocifissione, ai lati sei santi tra cui San Francesco. Nella parte esterna degli sportelli che chiudono il trittico sono dipinte quattro storie della vita di San Francesco: la Rinuncia ai beni, il Presepe di Greccio, l’episodio delle Stimmate e la Predica agli uccelli. Il dipinto è il capolavoro di Zanino di Pietro, pittore di origine francese attivo nell’area veneta. L’opera, databile ai primi del XV sec., proviene dal Santuario di Fontecolombo e testimonia la raffinata e complessa cultura di Zanino: echi di gotico cortese si fondono con la grande tradizione artistica veneziana.
Antoniazzo Romano e la tavola con l’episodio delle Stimmate
In questo dipinto su tavola uno dei più grandi pittori del Quattrocento romano, Antoniazzo Romano, si è lasciato ispirare dalla figura di San Francesco. L’opera è conservata nel Museo Civico di Rieti ma proviene dal convento francescano di Sant’Antonio al Monte, vicino Rieti.
L’originalissima fusione di Medioevo e Rinascimento operata da Antoniazzo tocca un apice in questo dipinto: lo spazio mistico del fondo oro, tipico del Medioevo, ospita la solida figura di San Francesco ormai pienamente rinascimentale.
Indimenticabile è il brano, vivissimo, della mano destra del Santo che salda attraversa lo spazio con il suo scorcio perfetto.
San Francesco ritratto da Vincenzo Manenti
Intorno alla metà del Seicento il pittore reatino Vincenzo Manenti diede una delle sue prove migliori: il dipinto raffigurante la Madonna col Bambino tra i Santi Francesco ed Elisabetta d’Ungheria. La tela restaurata, si trova nella chiesa di San Francesco a Rieti. Il paesaggio dello sfondo, calmo e disteso, sembra un’istantanea della Valle Santa. Colpisce l’intenso naturalismo del volto di San Francesco, esaltato da una tavolozza di colori che va dal rosso più vivo alla gamma bruciata delle vesti dei due santi.